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Scrivere versus Marketing

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2013 14:12
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Sesso: Maschile
17/01/2013 14:12

Martina Munzittu

Eccomi ad inaugurare il nostro fantastico forum con un argomento che ho lanciato sulla nostra pagina di FB.

Piccolo Sfogo: presumo che la maggior parte di noi abbia un lavoro/famiglia e dedica allo scrivere una piccola percentuale del proprio tempo. Se potete farlo con una larga percentuale vi invidio, se dedicate alla scrittura tempo pieno, sono proprio diventata verde!

Anyway, del tempo dedicato allo scrivere, che percentuale date alla promozione (e per questo intendo proprio tutto, blog, social network, chiedere recensioni, ecc) e che tempo dedicate allo scrivere vero e proprio (e qui intendo sia prima bozza che revisioni).

Io ho pochissimo tempo per scrivere e talvolta trascorro tempo col marketing, con risultati piu' o meno soddisfacenti, ma parte di me proprio si infuria quando tolgo tempo allo scrivere, e vorrei solo fare quello e mollare il resto. Insomma mi fa rabbia che noi scrittori non possiamo semplicemente fare gli scrittori, ma dobbiamo pure fare PR/marketing, tutta 'sta roba che neanche mi piace...
KeihraPalevi said Nov 25, 2012

Sarebbe troppo bello poter solo scrivere. Ma essere Indie ha i suoi pro, che io amo moltissimo, e i suoi contro (marketing).E' una cosa che non mi piace (la seconda) per via del tempo,della scarsa conoscenza , perchè non sono smanettona.
Quindi vediamola così
lo scrivere è una cosa individuale e per noi piacevole
il marketing è una cosa pesante ma, che se vien con-divisa, ci peserà molto meno.

Per questo trovo utile e a fagiolo questo spazio, in quanto mi auguro sarà luogo e fucina di idee e dritte ordinate e condivise.

RitaCarlaFrancescaMonticelli

Credo che, se facessi troppo sia dell'uno che dell'altro, finirei per odiarli, ne sono certa. Al contrario le varie sfaccettatura dell'essere indipendente me lo rendono più interessante, quindi non solo scrivere, ma anche promuovere, creare la copertina, fare l'editing, scrivere il blurb del libro, i comunicati stampa, preparare i banner, ideare il booktrailer.... ecc... e anche interagire con altri autori indie.
L'unico problema davvero è il tempo.

ConcettaD'Orazio

Rita Carla, a veder le cose dal tuo punto di vista, l'attività dell'autore indipendente appare davvero interessante e divertente :-) La mancanza di tempo, tuttavia, può esser deleteria per la cura di taluni aspetti e accade, purtroppo, di dover sacrificare sempre un qualche "passaggio". C'è chi sceglie di concentrarsi sulla cura della redazione vera e propria e chi preferisce la fase del marketing; si dovrebbe tentare di perfezionare ogni cosa...

MartinaMunzittu

Il punto Carla e' proprio la mancanza di tempo, come dice Concetta. Quando uno ne ha poco, metti 3-4 ore a settimana per scrivere, ti secca veramente passarne la meta' o un quarto a fare marketing. Sono cosi' preziose che vuoi solo dedicarle alla tua prossima creatura :-)

RitaCarlaFrancescaMonticelli


Concetta: Be', l'autore indipendente, per definizione, dovrebbe occuparsi indirettamente o direttamente di tutte quelle fasi, perché è un editore. Se lo fa indirettamente, deve pagare qualcuno che lo faccia al suo posto e non costa poco.

Cetta: Quello che dici può essere vero fino a un certo punto, maperché se tu deleghi a qualcuno del gruppo una cosa, poi devi ricambiare (cioè pagare col tuo lavoro), quindi ciò non risolve la questione del tempo. Semmai ti permette di specializzarti.

Io penso che il fatto che uno abbia poco tempo non sia una scusa valida per non occuparsi di tutto. L'unica scusa valida è: non mi piace. E allora non gli si può dire nulla :) Se la vede con se stesso, se poi non è contento dei risultati.
Altrimenti non bisogna avere fretta. Non abbiamo scadenze, siamo liberi di fare come vogliamo. Nessuno ci obbliga a pubblicare mille libri, se non abbiamo il tempo per fare le cose per bene. Meglio pubblicare meno, ma con qualità sia nei contenuti che a livello promozionale. Bisogna trovare l'equilibrio giusto fra le due cose per ottenere il massimo beneficio, anche a livello di piacere personale, che deve essere comunque la nostra priorità.

In ogni caso la chiave di tutto è imparare a organizzarsi. Io ho passato più di 3 anni scrivendo un romanzo (solo la prima stesura) e mi dicevo che ci mettevo così tanto, perché avevo poco tempo, e mi sentivo molto frustrata, perché avevo la sensazione di non avere il controllo della mia vita. Adesso di fatto sono più impegnata di allora, sia a livello lavorativo che personale, e ho scritto quasi lo stesso tanto in un anno. Evidentemente prima c'era qualcosa che non andava.

Poi c'è il fatto che più cose faccio più me ne vengono in mente altre da fare (credo che capiti a tutti) e quindi mi ritrovo di nuovo a lamentarmi per il poco tempo haha :D Ma di certo non posso definirmi frustrata, perché comunque a conti fatti mi rendo conto di essere molto produttiva a tutti i livelli, non solo nella scrittura.

RitaCarlaFrancescaMonticelli

Martina: in quel caso, prima scrivi per il tempo che serve, poi dedichi delle settimane/mesi alla promozione. Poi ti rimetti a scrivere. Insomma, vai a periodi. È l'unico sistema, se vuoi che quello che scrivi arrivi ai lettori.
Se non ti interessa, è un altro discorso :)

ErcoleDeAngelis

Sono in accordo con RitaCarla, aggiungerei un'altra cosa, la dico più per darmi un obiettivo piuttosto che declinarla come mia caratteristica. Ci vuole pazienza. Scrivere un libro (ben fatto), fare una buona copertina, pubblicizzarlo con frutto sono attività di lungo termine. Oggi, presi dall'euforia, ci facciamo governare dall'ansia, come se stessimo perdendo il treno. Non è così, il treno deve ancora partire e c'è posto per tutti, per tutti quelli che faranno bene tutte le fasi del selfpublishing. Penso che, arrivato alla quarta pubblicazione, posso dire di aver fatto una buona esperienza della prima parte, quella più bella, quella creativa. Ho quattro creature in giro, nonostante le mie insicurezze, raccolgo opinioni positive sui miei lavori e incomincio quasi a credere anche io che possono essere buoni libri da leggere per tutti. La fase marketing la incomincio ad affrontare adesso, in due anni non ho mosso praticamente niente per cercare di vendere il mio primo libro, infatti ne ho venduti un centinaio. Ma quello che oggi vedo e cerco di imparare da colleghi molto più avanti di me in questo settore è una cosa primitiva, molto simile allo spamming d'ovunque e comunque, ed è una cosa che odio. Ogni tanto lo faccio violentandomi, per vedere se è vero che porta frutto. Ma per me questo è un campo che devo esplorare a fondo e voglio rifletterci sopra, senza farmi prendere dalla fretta e dalla paura di perdere il treno. Comunque la promozione è una fase che assorbe una enorme quantità di energie, spero di imparare da Rita a gestire anche questa fase, tenendo conto che già lavoro 10 ore al giorno spese quasi tutte al computer per la mia attività principale, quella che porta sussistenza a me e alla mia famiglia.

AldoRescigno

Sono pensionato, perciò ho molto tempo a mia disposizione; lo dedico interamente allo scrivere e ignoro il marketing. Il risultato è che non ho molti lettori; ma che importa? Alessandro Manzoni nel primo capitolo dei Promessi Sposi parlava dei suoi venticinque lettori; io mi chiamerei fortunato se riuscissi a raccoglierne cinque.

RitaCarlaFrancescaMonticelli

Ercole: la promozione non è spamming. La promozione è dare, non chiedere. Se senti di fare spamming, non ti stai muovendo nel modo giusto :)
Anche io lavoro tutto il tempo al pc, praticamente sono un tutt'uno col pc :D Ci sto davanti 10-12 ore al giorno, come minimo, con picchi di 15-17 ore (non scherzo). Sono una lavoratrice autonoma, quindi ti lascio immaginare. Ti capisco perfettamente. :-/
Dici bene, bisogna fare una cosa per volta, perché si tratta di un progetto a lungo termine. Io ho imparato il marketing, mentre scrivevo quel famoso libro dei 3 anni, che non ho ancora pubblicato (non ho fretta). Ho iniziato a promuovermi prima di pubblicare e poi ho pubblicato (un vecchio romanzo nel cassetto e una novella). Solo dopo ho iniziato a fare le due cose insieme. Ci sono arrivata gradualmente. All'inizio è stato difficile, adesso è più facile.

Aldo: fai benissimo. Come dicevo, bisogna fare ciò che ci dà soddisfazione. Se il marketing non ti piace, lascia perdere. ;)

ErcoleDeAngelis
Rita, immagino anche io che la promozione non sia spamming, sarebbe davvero avvilente. Ma molti di noi, ti assicuro, la interpretano così, o almeno questa è la mia impressione. Ecco perché devo riflettere e imparare ancora molte cose. Aldo, anche io la pensavo esattamente come te, ma poi, quando più di qualcuno (non sospetto, no-parenti,no-amici) ti dice disinteressatamente che sei bravo e che è un peccato che nessuno ti legga, anche in te stesso dici: "Bene ho scritto, mi è piaciuto, sono soddisfatto. Adesso è finita una fase, è chiuso un cerchio, stabile. Ora se ne apre un altro: perché non condividere, con amore, con piacere le proprie riflessioni, il proprio essere e trarne godimento anche da questo? Ti assicuro che quando leggi una recensione di un perfetto sconosciuto che "canta le lodi" della tua opera la cosa è decisamente piacevole.

TizianoKdp

Martina arrivo con ritardo al punto della tua discussione che reputo centrale oltrechè il problema di tutti noi.
Io personalmente non riesco a fare entrambe le cose (contemporaneamente) anche se tento di staccarmi ogni tanto da tutto per prendere fiato..e soprattutto per evitare che le cose poi mi stanchino.
dal pdv MKT putroppo è di tutta evidenza che l'unica strada che abbiamo è un lavoro costante e certosino..altrimenti l'unica possibilità è un colpo di fortuna. Voglio dire che putroppo oggi chi comanda è la televisione, la politica e la notorietà dello spettacolo....ecco se qualcuno di questi scrive un libro...seppure brutto non ha i nostri problemi MKT comunicazionali. In ogni caso, calma e sangue freddo...io sto vivendo questo periodo come una opportunità di provare un mondo nuovo..senza togliere tempo alle altre cose della vita! Ciao Tiziano.

ArmandoRggr

Poco tempo anche io per scrivere... infatti, il manoscritto del sequel del primo romanzo è un po' in dietro rispetto ai programmi... La maggior parte del tempo dedicato al progetto "scrittura" lo dedico al marketing ed alla promozione del primo romanzo...


Concetta

Io non sono capace di fare pubblicità. Non ho voglia e non mi piace...

FrancescoGrimandi

Ragazzi, siete meglio di un corso universitario :-)

balestra_max

C'è un vecchio adagio nel mondo del marketing che dice: "Solo il 20% del marketing funziona. Il problema è che non abbiamo idea di quale 20%."

Io credo che, per un autore indipendente, che non ha l'ufficio stampa, il marketing sia fondamentale. Naturalmente non deve trasformarsi in piazzismo.

Ho appena pubblicato il mio primo romanzo con KDP, e per farlo conoscere ho aperto un blog, una pagina Facebook, e un account Twitter. Quello che voglio tentare di fare è costruire un rapporto con i lettori. Ed è qui che, secondo me, il marketing di un autore indipendente differisce da quello delle case editrici. Gli editori fanno marketing soprattutto al lancio di un romanzo. Questo è comprensibile data la natura della distribuzione (spazio fisico sugli scaffali delle librerie che vendono il romanzo) di un prodotto editoriale tradizionale. Ma con un romanzo pubblicato in ebook o print on demand, lo scaffale è sempre pieno, il prodotto disponibile fino a che Amazon (o chi per lui) non chiuderà i battenti. Perciò piuttosto che cercare di scatenare una corsa a comprare "il nuovo romanzo", bisogna mirare a mantenere una presenza e a costruire un rapporto duraturo con i lettori. E' una maratona, non uno sprint. Alla fin fine, le vendite di un romanzo pubblicato indipendentemente dipendono dal tam tam.

Ciò non può andare a scapito dello scrivere, semmai il contrario. Io per ora ho solo un romanzo, ma se tra tre anni qualcuno capita sul mio blog e quello stesso romanzo è l'ultima cosa che ho pubblicato, concluderà, piuttosto giustamente, che si tratta di un'iniziativa morta.

Questo almeno è il mio approccio, solo il tempo potrà dire se è l'approccio giusto.

ErcoleDeAngelis


Io la penso come Concetta, ma mi piace sperimentare, quindi cerco di vedere il lato "scientifico" della promozione, e incuriosito, ogni tanto, agisco.

ConcettaD'Orazio

Balestra Max: hai detto bene, la promozione non consiste nel piazzare il proprio libro digitale (cosa che io non so fare e che non amo) ma in un continuo porsi di fronte e dialogare con i lettori potenziali. E' necessario, inizialmente, catalizzare l'attenzione delle persone sulla propria persona prima che sul proprio libro.
Sarai concorde con me nel riconoscere che anche questa operazione è molto difficoltosa e dispendiosa, in termini di tempo soprattutto. Occorre "saperci fare"....io preferisco sempre e comunque il "saper scrivere" ma ciò non basta..
(Concetta)

balestra_max

E' sicuramente difficile. Bisogna trovare un equilibrio ragionevole, ma certo, lo scrivere viene prima.

Concetta

Lo scrivere viene prima e poi dovrebbero arrivare la prima revisione, la seconda e pure la terza. Se, tuttavia, siamo assillati dal pensiero di dover spendere tempo ed energia anche nella promozione, corriamo sicuramente il rischio di mettere online opere incomplete o non perfettamente corrette...


KeihraPalevi

Ho trovato questo sondaggio,che può interessare , anche se mi pare comprenda pure i cartacei.Io non mi trovo d'accordo del tutto, ma lo metto

1. Precedente familiarità con il lavoro dell’autore: 99.3%
2. Raccomandazione di un amico: 89.9%
3. Sentir parlare del libro su un blog o un sito: 80.4%
4. Leggere il primo capitolo del libro on line: 65.7%
5. Vedere il libro sul sito o sul blog dell’autore: 65.0%
6. La copertina del libro: 60.1%
7. Pubblicazione di una recensione: 59.8%
8. Citazioni promozionali: 59.1 %
9. Dopo un evento (lettura pubblica – convention – firma dell’autore): 56.6%
10. Raccomandazioni delle librerie: 43.7%
11. Altro: 8.0%
12. Ricevere una e-mail promozionale dall’autore: 6.6%
13. Ricevere una cartolina dall’autore: 4.5%
14. Giocattoli o altro materiale di marketing: 2.4%


Che ne pensate?

Concetta

KehiraPalevi, a cosa si riferisce questo elenco?
Questo è il Forum degli Scrittori italiani Indipendenti
L'intento è quello di fornire un spazio dedicato ai lettori ed uno per gli autori che potrebbero avere esigenze diverse.

KeihraPalevi

Ad una ricerca su quanto incidono quei fattori sulle vendite

ArmandoRggr

Io in ordine di importanza (dal + al - importante) metterei:
1)Precedente familiarità con il lavoro dell’autore
2)La copertina del libro
3)Citazioni promozionali
...e perchè no, anche giocattoli e materiale di marketing.

A proposito della scelta... io mi baso su copertina ed incipit... ma ci sono due scuole di pensiero che dicono l'una di leggere la pag 69 e l'altra di leggere la pag 99 (se leggendo la pagina la storia risulta interessante il libro piacerà)...

Ovviamente, apprendendo ciò, ho lavorato sul mio libro leggendo sia pagina 69 che 99 e tutte e due per fortuna sono interessanti... Inoltre, su consiglio di un'amica ho proposto una diversa veste grafica alla copertina rendendola più moderna e cinematografica (ora è disponibile con entrambe le copertine ma vedo che in effetti quella più cinematografica rende/vende di più)

Concetta

Non sapevo di questa storia delle pagine 69 e 99 :-) Mi chiedo: in un ebook il numero delle pagine è quasi sempre approssimativo....vero? E quindi, questo "teorema" non ha valore.
Questo è il Forum degli Scrittori italiani Indipendenti
L'intento è quello di fornire un spazio dedicato ai lettori ed uno per gli autori che potrebbero avere esigenze diverse.

RitaCarlaFrancescaMonticelli


Effettivamente il numero di pagine nell'ebook non ha senso. Variano secondo le impostazioni del supporto :) E poi dipende da quanto è lungo il libro. Uno dei miei libri è lungo 69 pagine (sul Kindle), quindi la 99 non c'è :D

ArmandoRggr

esatto... comunque questo teorema vuol far leggere una pagina a caso ad 1/3 del libro... perchè di solito è la parte più "lenta"... E questo si potrebbe fare anche in un ebook se fosse scaricabile gratis quella pagina... quindi, siccome così non è... bisogna basarsi su altro, quindi aumenta il valore della copertina e del titolo

RitaCarlaFrancescaMonticelli

E dell'incipit ;)
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