Questioni fiscali

Questa discussione è dedicata al dibattito sulle questioni fiscali più importanti.
Grazie a chi vorrà darci ragguagli e delucidazioni in merito.

penso che Rita Carla ne sappia qualcosa.

Io quando scrivo per "lavoro", lo metto sotto voce "occasionali" e ci pago il 20% sul 75 % lordo.Però questo è per chi "dipende" da qualcuno.Nel caso di indipendenti non so

Non ci ho capito nulla ma ho trovato questa
INFORMAZIONI FISCALI PER GLI EDITORI FUORI USA

Mahari, 25/01/2013 19:31:

---

penso che Rita Carla ne sappia qualcosa.

Io quando scrivo per "lavoro", lo metto sotto voce "occasionali" e ci pago il 20% sul 75 % lordo.Però questo è per chi "dipende" da qualcuno.Nel caso di indipendenti non so

---

I soldi ricevuti da Amazon o altra piattaforma di self-publishing riguardano lo sfruttamento dei diritti d'autore, non sono una prestazione occasionale, che è un tipo di lavoro.
La prestazione occasionale è un lavoro autonomo offerto a un cliente (committente) ma in assenza di partita IVA e perciò ha dei limiti di applicabilità (massimo 5000 euro per lo stesso committente in un anno). Se si superano questi limiti, è obbligatorio aprire la partita IVA per continuare a lavorare.

Tutto questo non c'entra nulla con lo sfruttamento dei diritti d'autore, che viene indicato a parte nella dichiarazione dei redditi. Credo che la tassazione sia comunque del 20%. E di sicuro non ci sono tetti massimi di guadagno per i diritti d'autore.

Quando ti vengono corrisposti i tuoi diritti da Amazon non si tratta della paga per un servizio svolto. Amazon non è un tuo cliente. Sei tu al massimo il cliente che sfrutta il servizio di Amazon, che si becca una commissione sulle tue vendite.
Non esiste alcun rapporto di lavoro occasionale.

Gli autori che guadagnano esclusivamente tramite i diritti (parlo anche di gente pubblicata da grandi editori) non hanno la partita IVA, almeno non ce l'hanno per scrivere questi libri. Lo so per certo da una persona che conosco e che è pubblicata dalla Rizzoli. Potrebbero averla per altri scopi, tipo essere pagati per partecipare a un workshop o per tradurre un libro, ma questo è un altro discorso.

Sono come i musicisti, che per percepire i diritti dalla SIAE non devono avere partita IVA, ma devono averla per essere pagati per i concerti.

Avere la partita IVA tra l'altro impone l'obbligo dell'iscrizione all'INPS (nel caso dei musicisti all'ENPALS), che poi va pagata (minimo circa 3 mila euro all'anno) indipendentemente dal fatto che uno guadagni. Mentre le tasse si pagano solo se si guadagna.


Comunque per qualsiasi dubbio, rivolgetevi a un commercialista.
Io essendo una lavoratrice autonoma (traduttrice) ho la partita IVA, quindi sono iscritta all'INPS e ovviamente ho un commercialista, al quale ho girato le informazioni sui guadagni dell'anno scorso riguardo ai diritti d'autore.

www.uil.it/uilcultura/Nuova_pagina_57.htm

Come devono essere considerati i redditi dalla vendita dei libri e/o dischi, o altra opera?
I redditi che un autore consegue occasionalmente in ragione della sua attività intellettuale (libri devono essere inclusi nella categoria dei diritti di lavoro autonomo e cioè lettera b) comma 2, art. 53 del Tuir, e possono essere dichiarato nel mod. 730 al quadro D, rigo D3 senza alcuna limitazione dei proventi.

Non ho capito se pubblicando con Amazon, io debba comunque dichiarare questi redditi credo di si!

TizianoKDP, 26/01/2013 23:23:

---

http://www.uil.it/uilcultura/Nuova_pagina_57.htm

Come devono essere considerati i redditi dalla vendita dei libri e/o dischi, o altra opera?
I redditi che un autore consegue occasionalmente in ragione della sua attività intellettuale (libri devono essere inclusi nella categoria dei diritti di lavoro autonomo e cioè lettera b) comma 2, art. 53 del Tuir, e possono essere dichiarato nel mod. 730 al quadro D, rigo D3 senza alcuna limitazione dei proventi.

Non ho capito se pubblicando con Amazon, io debba comunque dichiarare questi redditi credo di si!

---

Se non erro quella sezione si riferisce proprio allo sfruttamento dei diritti d'autore (opere d'ingegno) ed esattamente quello di cui stavo parlando.

Però per quanto sia un qualcosa di "occasionale" (perché non c'è una paga fissa), non è corretto definirlo prestazione occasionale, che ha un significato fiscale ben preciso, come pure un limite dei proventi.

ho sottomano la copia di un contratto stipulato con un Editore.

Leggo tra le varie clausole

"redditi di lavoro autonomo di cui all'art.53-2ndo comma lett.b) del TUIR 917/86 :redditi derivanti dall'utilizzazione economica, da parte dell'autore o inventore,di opere di ingegno (diritti d'autore), se non conseguiti nell'esercizio di impresa commerciale :non soggetti ad IVA ai sensi dell'art.3, 4 comma-lettera a)DPR 26.10.1972 n.633 e successive modificazioni "

Ovviamente ho barraro un'altra voce,ma di altra cosa si tratta.

Non so se può essere utile

Mahari, 27/01/2013 18:19:

---

ho sottomano la copia di un contratto stipulato con un Editore.

Leggo tra le varie clausole

"redditi di lavoro autonomo di cui all'art.53-2ndo comma lett.b) del TUIR 917/86 :redditi derivanti dall'utilizzazione economica, da parte dell'autore o inventore,di opere di ingegno (diritti d'autore), se non conseguiti nell'esercizio di impresa commerciale :non soggetti ad IVA ai sensi dell'art.3, 4 comma-lettera a)DPR 26.10.1972 n.633 e successive modificazioni "

Ovviamente ho barraro un'altra voce,ma di altra cosa si tratta.

Non so se può essere utile

---

La legge è quella: articolo 53, comma 2, lettera b