Credo che qualunque sia la storia, l'arma vincente sia riuscire a far immedesimare il lettore. Non importa tanto l'argomento, ma il modo in cui riesci a svilupparlo.
È vero che certi ingredienti come azione, sesso, amore, morte attirano... questo vale per tutto il mondo, mica solo il pubblico anglofono. D'altronde il genere più venduto in Italia è il thriller straniero. Un motivo ci sarà.
Ma gli ingredienti in sé non bastano. Devi saperli "vendere".
Riguardo al discorso di Ruggero sulla variante di inglese, non credi che sarà un po' strano avere due libro collegati scritti in due varianti diverse? Forse dovresti riadattare anche il primo.
Personalmente, quando tradurrò il mio libro, sceglierò comunque la variante britannica, prima di tutto perché sono europea, ma anche perché i miei personaggi principali sono europei (molte scene hanno luogo in Europa) e la mia è fantascienza europea, proprio come quella di autori britannici come Hamilton e Reynolds, che vendono tantissimo in USA anche senza "tradurre" i loro testi.
Chiaramente eviterò termini troppo ricercati.